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Tutte le 48 icone di San Giuseppe esposte nelle chiese isolane nel nuovo libro di Agostino Di Lustro

L’intensa e continua attività culturale del Centro Studi Ischia e della frequentatissima Biblioteca Comunale Antoniana di Ischia diretta con valore dalla Dottoressa Lucia Annicelli

La Biblioteca Comunale Antoniana alle Rampe di S.Antonio alla Mandra di Ischia sempre più Centro della cultura fruibile alla portata di tutti e di quella classica ed impegnata come, va ricordato, desiderava il suo fondatore Mons. Onofrio Buonocore. Ne è eccellente direttrice e promulgatrice la dottoressa Lucia Annicelli sapiente ed esperta del patrimonio storico ai vari livelli della nostra isola. L’attività culturale della Biblioteca al servizio degli studiosi e degli appassionati in questi ultimi tempi si è intensificata ben oltre l’ impegno professionale di chi la sostiene e la gestisce e regala l’una dopo l’altra, interessanti occasioni di incontro, fra conferenze, ricordi di personaggi che hanno scritto e fatto la storia di Ischia, mostre d’arte commentate e presentazione di libri di autori di indiscussa affidabilità su temi di interesse locale ed universale.

L’ultimo libro presentato il 10 luglio scorso ad un pubblico presente ed attento è del Direttore dell’Archivio Diocesano d’Ischia Prof. Agostino Di Lustro “L’isola dì’Ischia e San Giuseppe – Te Joseph Celebrant Agmina Insulanorum” con gli interventi del presidente del Centro Studi Isola d’Ischia Prof. Pasquale Balestriere e della Vice Presidente Prof.ssa Ernesta Mazzella e della stessa direttrice della Biblioteca dott.ssa Lucia Annicelli. Il Prof. Di Lustro ha colto colto la grande occasione fornitagli da Papa Francesco quando ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.

“Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco – si legge nel decreto del Vaticano – ha stabilito inoltre che, dalla data della sua decisione, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino al prossimo 8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe”. Papa Francesco accanto al decreto di indizione dell’Anno speciale dedicato a San Giuseppe, ha pubblicato la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, in cui come sfondo c’è la pandemia da Covid19 che – scrive Francesco – ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”.

Eppure, il suo è “un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”. San Giuseppe ha espresso concretamente la sua paternità “nell’aver fatto della sua vita un’oblazione di sé nell’amore posto a servizio del Messia”. E per questo suo ruolo di “cerniera che unisce l’Antico e Nuovo Testamento”, egli “è sempre stato molto amato dal popolo cristiano”. In lui, “Gesù ha visto la tenerezza di Dio”, quella che “ci fa accogliere la nostra debolezza”, perché “è attraverso e nonostante la nostra debolezza” che si realizza la maggior parte dei disegni divini.

Quindi, proprio per lo speciale anno di San Giuseppe voluto dal Santo Padre, Agostino Di Lustro che è uomo di chiesa e di chiara fede, ha dato fondo a tutte le sue risorse e capacita di ricercatore storico di arte sacra, facendo così sua la figura di San Giuseppe nelle varie espressioni di tecnica artistica, dedicandogli il libro di cui parliamo in cui sono raccolte, fra statue e pale , tutte le 48 icone del Santo esposte nelle varie chiese dell’isola d’Ischia.

Ne elenchiamo qui alcune con essenziale descrizione:

  • ignoto rigiolaro del 1723, San Giuseppe statua Famiglia Mrigliano-Mendella Forio;
  • ignoto rigioraro del 1869 San Giuseppe Via Monterone Forio;
  • Alfonso di Spigna San Giuseppe 1762 pala Cattedrale di Ischia;
  • Alfonso Di Spigna Madonna delle Grazie Santi Giuseppe e Giacomo 1769 Chiesa Santa Maria Visitapoveri Forio;
  • Scuola di Massimo Stanzione Sacra Famiglia pala fine secolo XVII Chiesa Collegiata dello Spirito Santo Ischia Ponte;
  • ignoto scultore San Giuseppe statua secolo XVIII chiesa di Sant’Antonio alla Mandra;
  • ignoto scultore secolo XIX statua San Giuseppe Chiesa Santa Maria di Portosalvo Ischia;
  • ignoto scultore secolo XVIII statua San Giuseppe Chiese SS. Annunziata Lacco Ameno;
  • Niccolò- Simone quadro (attribuito) San Giuseppe secolo XVIII Chiesa di San Giuseppe detta di S. Anna Barano d’Ischia;
  • bottega dei fratelli Patalano inizio secolo XVIII statua San Giuseppe Basilica di Santa Restituta Lacco ameno;
  • Chiesa di S. Matteo Lecce statua in nicchia 1696;
  • Patalano statue di San Giuseppe e S. Antonio Abate;
  • ignoto scultore XVIII secolo statua chiesa di s. Leonardo Forio.

Vita di San Giuseppe Giuseppe era un falegname che abitava a Nazareth. All’età di circa trent’anni fu convocato dai sacerdoti al tempio, con altri scapoli della tribù di Davide, per prendere moglie. Giunti al tempio, i sacerdoti porsero a ciascuno dei pretendenti un ramo e comunicarono loro che la Vergine Maria di Nazareth avrebbe sposato colui il cui ramo avesse sviluppato un germoglio. “Ed uscirà un ramo dalla radice di Jesse, ed un fiore spunterà dalla sua radice” (Isaia). Solamente il ramo di Giuseppe fiorì e in tal modo fu riconosciuto come sposo destinato dal Signore alla Santa Vergine.

Maria, all’età di 14 anni, fu data in sposa a Giuseppe, tuttavia ella continuò a dimorare nella casa di famiglia a Nazareth di Galilea per la durata di un anno, che era il tempo richiesto presso gli Ebrei, tra lo sposalizio e l’entrata nella casa dello sposo. Fu proprio in questo luogo che ricevette l’annuncio dell’Angelo e accettò: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Poiché l’Angelo le aveva detto che Elisabetta era incinta (Lc 1,39), chiese a Giuseppe di accompagnarla dalla cugina per aiutarla nei suoi ultimi tre mesi di gravidanza. Dovettero affrontare un lungo viaggio di 150 Km poiché Elisabetta risiedeva ad Ain Karim in Giudea.

Maria rimane presso di lei fino alla nascita di Giovanni Battista. Maria, tornata dalla Giudea, mise il suo sposo di fronte ad una maternità di cui non poteva conoscerne la causa. Molto inquieto, Giuseppe combatté contro l’angoscia del sospetto e meditò addirittura di lasciarla fuggire segretamente (Mt 1,18) per non condannarla in pubblico, perché era uno sposo giusto. Infatti, denunciando Maria come adultera, la legge prevedeva che fosse lapidata e il figlio del peccato perisse con Lei.

Fonte: Giovan Giuseppe Lubrano – Ischia Mondo Blog