La fondazione

Intorno alla metà del 1944, pur tra i sinistri bagliori di un im­mane conflitto mondiale in cui l’Italia era pienamente coinvolta, col territorio nazionale percorso da avverse e contrastanti Armate della terra e del cielo che vi disseminavano un pò dovunque morte, lutti e rovine, in quest’Isola – quasi ad auspicio di più operose e feconde attività di pace e di civile convivenza – un esiguo gruppo di studiosi e cultori di varie discipline nonché di qualche interprete ed ammiratore del suo ambiente naturale, decideva di dar vita ad un Centro culturale attivo, promotore di studi e ricerche sui tanti e singolari aspetti sia del suo territorio che delle vicende umane del suo vetusto passato, dei complessi e talora scottanti problemi del presente, delle prospettive infine che si sarebbero delineate alla cessazione del conflitto che per taluni indizi appariva ormai avviarsi all’epilogo fatale.

Invero l’iniziativa si riallacciava ad altra similare, intra­presa qualche anno innanzi (precisamente nel 1942-1943), avente per obiettivo  il ripristino dello Osservatorio Geofisico statale dell’Isola: un Istituto che aveva già uffi­cialmente funzionato tra il 1888 e il 1923. All’uopo, nei primi mesi del 1943, era stato costituito in Napoli un apposito Comitato in cui si approvava una relazione dove l’Osservatorio veniva pro­spettato come un «Centro promotore, suscitatore e coordinatore di studi locali », in tutta la vasta gamma delle discipline fisiche e naturalistiche.

Intanto il gruppo di studiosi anzidetto, venuto a conoscenza di quanto si stava operando in questa direzione, concepì l’idea di estendere gli studi e le ricerche anche ai campi delle discipline storiche, letterarie ed artistiche che di già venivano perse­guiti, ma isolatamente e occasionalmente, da parte di singoli, ben noti cultori, e si agì in modo da realizzarla. A tal fine alla iniziativa fu assicurata la valida adesione di due illustri e benemeriti indagatori che da tempo scrutavano il passato di questa Isola nei settori della tradi­zione e della stessa preistoria, altamente qualificandola, e in quel tempo nella loro piena maturità produttiva: precisamente di Monsignor Ono­frio Buonocore, originario di questa terra, fondatore tra l’altro della Biblioteca Antoniana nel lontano 1919, e del Prof. Paolo Buchner, scienziato e cattedratico tedesco. isclano di adozione dopo che gradi­tissimo ospite, di già cultore originale di problemi inerenti alla preistoria (nel cui campo passò ben presto la fiaccola al figliuolo Dott. Giorgio) e al più remoto ed anche recente passato dell’Isola d’Ischia.

Si posero così le basi della nuova Istituzione culturale che oggi, dopo tanti anni di attività svolta pur con estrema penuria di mezzi economici, getta uno sguardo, non senza un legittimo compiacimento, su quanto ha ope­rato e realizzato al servizio di questa Isola affidandone alle pagine degli Atti la testimonianza e il ricordo. Qualche anno più tardi, il 22 settembre 1946, in una riu­nione svolta si nella Sala delle Terme Comunali a Porto d’Ischia su ini­ziativa del Prof. Ruggiero, Presidente del Comitato promotore per il ripristino dell’Osservatorio Geofisjco dell’Isola, ed alla quale era stata invitata la Presidenza del Centro Studi, veniva deciso di riunire le due Istituzioni evidentemente abbastanza similari, sotto la denominazione unica di Centro di Studi sull’ Isola di Ischia. In conseguenza di tale intesa, il giorno 26 gennaio 1947, nella stessa Sala delle Terme Comunali in Porto d’Ischia, con Rogito del Notaio Enrico Mazzone residente in Napoli  (Numero di Repertorio 772, Registrato in Napoli il 10-2-1947, N. 11237, VoI. 555, Fol. 32) si procedeva alla costituzione legale anzidetta.

Costituzione in Ente Morale

Successivamente venne ravvisata la opportunità di svolgere le pra­tiche presso i competenti Ministeri per l’erezione del Centro in Ente Morale (ugualmente a quanto era stato fatto per la Biblioteca Antoniana). In merito a tale richiesta, il Ministero della Pubblica Istruzione pre­scrisse alcune modifiche dello Statuto essendosi pronunciato in tali ter­mini il Consiglio di Stato cui è devoluto per legge il definitivo parere. Per tanto venne costituita una apposita Commissione, per formulare concrete proposte al riguardo, e il 13 novembre 1949 aveva luogo l’Assemblea generale per procedere alla approvazione delle modifiche statutarie, nonché al rinnovo del Consiglio di Amministrazione.

In questo Statuto parzialmente modificato si ribadivano sulla antica traccia le finalità della Istituzione, ma la modifica più sostanziale era purtroppo rappresentata dalla rinuncia alla costituzione di una delle quattro classi precedentemente previste, e cioè di quella medico-idrologica, e ciò per il fatto che l’allora Alto Commissariato per la Sanità esprimeva rilevanti riserve e prescriveva gravose garanzie sulla sua attività, visto che si sarebbe trattato di un ramo strettamente specializzato della ricerca in campo sani­tario. Per tanto una delle più profonde esigenze ed aspirazioni dell’attività termalistica isolana restava frustrata. Viceversa altra modifica positiva era rappresentata dal fatto che del programma della Classe letteraria avrebbero fatto parte, con esplicita formulazione, gli studi di carattere sociale, e perciò anche dei problemi di attualità della vita economica isolana.

Finalmente, in base a detto Statuto veniva ottenuta la costituzione del Centro in Ente Morale, sancita con Decreto del Presidente della Repubblica del 15 ottobre 1950, (N. 1230, Registrato alla Corte dei Conti addì 19-2-1951 e riportato nella Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 1951, al n. 47). Con tale riconoscimento il Centro entrava a far parte delle Accademie ed Istituti di cultura nazionali, sotto l’egida del Ministero della Pubblica Istruzione.